di Alessio Prastano
Sin
da ieri, con l’avvio di Medimex, tanti sono stati i messaggi fuoriusciti dal
nuovo padiglione della Fiera.
Note
importanti, come quelle di Ludovico Einaudi che, non soddisfatto di deliziare i
suoi fan con le sue melodie dolci quanto pungenti, nella giornata del 29
Ottobre ha evidenziato fermamente il fatto che in Italia vige la sensazione che
ci sia troppa carne al fuoco.
Come quando un bosco è pieno zeppo di foglie: si
deve scavare per trovare veramente ciò che conta nel panorama musicale.
Il
compositore torinese ha presentato il suo ultimo lavoro “Taranta Project”. Un
titolo casuale? Assolutamente no, rimembrando gli anni in cui ha diretto
l’orchestra de “La Notte della taranta”. Un lavoro con un’idea ben precisa,
senza alcuna traiettoria monotematica, ma con “infiniti riferimenti che partono
dal Salento e fanno il giro del mondo per incontrarsi con altre culture musicali,
contemporanee e antiche”. Einaudi si dimostra ancora una volta duttile,
espansivo. Quell’ossessione ritmica della Taranta, che lo ha emotivamente
rapito, è stata determinante per la riuscita del suo ultimo capolavoro, capace
di coinvolgere non tanto gli adulti, quanto più i giovani, incantanti dalle sue
mani dolci e tuonanti sui quegli ottantotto tasti di un pianoforte.
In
questo progetto dai mille risvolti, Einaudi ha coinvolto un’infinità di musicisti:
da Juldeh Camara e Mercan Dede, sino a coloro che letteralmente incarnano quel
ritmo travolgente della Taranta quali Antonio Castrignanò e Alessia Tondo.
Nel
lungo incontro, il pianista ha fatto notare come l’omologazione non porti a
nulla se non a scavare tra quelle foglie che attanagliano la sua immaginazione
per ricercare la tanto attesa diversità di cui questo mondo ha bisogno.
Ma
la musica del Salento non è stata solo protagonista con Einaudi; infatti anche Gianna
Nannini, è rimasta esterrefatta dal talento dei Sud Sound System e degli Après
la Classe, ed ironicamente invidiosa dell’assenza di tali ritmi nella sua
Toscana.
La
rocker ha presentato proprio qui al Salone dell’innovazione musicale il suo
singolo “Vita nuova”, un’anteprima del nuovo album “History”, in uscita il prossimo
6 Novembre.
Oltre
che cantante di successo, la Nannini si rivela una notevole regista del videoclip
di presentazione del singolo nel quale viene ritratta da bambina sui tetti di
Londra, sino ad arrivare all’età adulta, ripercorrendo i suoi più grandi
successi.
Concorde
indirettamente con Einaudi, la Nannini rifiuta categoricamente
quell’omologazione ossessiva e globalizzata, tanto da incitare al cambiamento.
Una metamorfosi che la porta a dire basta ai teatrini, dove la gente è quasi
legata alle poltroncine, senza poter esprimere le proprie sensazioni
istantanee. E allora si ha la necessità di spostarsi nelle arene, a Verona
magari, in cui si esprimono emozioni altisonanti, sia per il pubblico che per
la rocker stessa. In quelle circostanze le sedie non servono: urge muoversi e
divertirsi, come la Taranta salentina, mai assente anche in questa tre giorni
in cui Bari è la capitale della musica.