domenica 19 luglio 2015

Grateful Dead.... l'ultimo il 4 luglio

Grateful Dead sono stati un gruppo dei più grandi gruppi rock statunitensi. Nati alla metà degli anni  sessanta, furono fra gli artisti fondamentali della storia di quello che veniva chiamato acid rock o rock  psichedelico. Divennero celebri per il loro stile eclettico, che univa elementi di rock, folk, bluegrass,  blues, country e jazz e dal vivo avevano caratterizzato il loro sound da interminabili e lisergiche  improvvisazioni modali.
Attorno ai Grateful Dead nacque una sorta di culto; alcuni loro fan,  chiamati  Deadhead, seguirono il gruppo in concerto per anni, vivendo di fatto come nomadi in onore della loro devozione verso "the Dead". La rivista Rolling Stone li ha inseriti al cinquantasettesimo posto nella lista dei 100 grandi artisti.
Ora la storica band di Palo Alto ha festeggiato il 4 luglio in compagnia di 70mila fan, accorsi al Soldier Field di Chicago per assistere a quello che - con ogni probabilità - è uno degli ultimi show che il gruppo ha tenuto con il suo nome leggendario. In questo stadio il chitarrista Jerry Garcia si esibì per l'ultima volta con i Grateful Dead prima di morire, nel 1995. Il gruppo, una delle icone del rock psichedelico, da allora si è praticamente sciolto, salvo sporadiche riunioni sotto altri nomi: The Other Ones, Crusader Rabbit Stealth Band o semplicemente The Dead. A 50 anni dalla sua nascita, la formazione è tornata sul gruppo con il nome originale e ha scelto Chicago per le ultime tre tappe del suo tour d'addio: "Fare Thee Well".
Quando le luci si spengono ed entrano i musicisti scatta subito Sweet home Chicago…
Bob Weir ha una luce folle negli occhi, le braghe corte e le ciabatte. Phil Lesh è quello che dà il ritmo con il basso elettrico che ha due corde in più sul manico, Trey Anastasio, in prestito dai Phish copre il ruolo dell’inarrivabile Jerry Garcia. Bill Kreutzmann e Mickey Hart sono i i diavoli del ritmo, e Bruce Hornsby al piano e Jeff Chimenti all’organo, sono i creatori di una sartoria di suoni.
La band prende posto sul mastodontico palco, saluta e attacca con China Cat Sunflower e siamo in pieno sound Grateful Dead. Trey canta la parte del chitarrista mancante e nel corso del concerto diventerà una sorta di ospite che cerca di riprodurre il più possibile il ruolo del chitarrista scomparso.
Seguono i classici I Know You Rider, il reggae di Estimated Prophet e Built to Last, che raccontano lo stile dei Dead fatto di un suono molto rilassato, troppo, fino alla sedazione più ipnotico che psichedelico.
Samson and Delilah e Mountains of the Moon non danno grandi emozioni ma con la classica
Truckin’  si riparla di loro. Poi: Althea, Terrapin Station, Unbroken Chain con Phil Lesh, Days Between ed infine  Not Fade Away. Ma proprio quando ci si dispone ad ascoltare finalmente i Dead, pregustando qualche classico magari comeSaint Stephen e Friend Of The Devil, arrivano i saluti ed i baci. Poi il bis con Touch Of Grey e Attics Of My Life, e tutto finisce.