venerdì 28 agosto 2015

Quello che ci ha impressionato della Notte della Taranta 2015

Con l’annuale edizione del Concertone di Melpignano, la Notte della Taranta chiude, in un certo senso, un’estate da un luglio caldissimo ed un agosto più pizzicato del solito. Ormai la kermesse di musica popolare più contaminata del mondo è anche quest’anno alle spalle ma, ne siamo certi, si continuerà a a parlarne ancora molto, nel bene o nel male perché parlare di un fatto che ci proietta in tutto il mondo come salentini, non è da poco.
E’ opinione generalizzata, ma confortata dalla presenza di duecentomila persone, che Melpignano è ormai la Woodstock popolare del Salento, una Melpignano ed un Salento confortati quest’anno dalla presenza di un rock che non può essere considerato solo con il Liga nazionale.
La  presenza di un maestro concertatore come Phil Manzanera,  è stata senza dubbio la garanzia di un risultato che va ben al di là di ogni pura immaginazione.
Sappiamo bene quante parole e fiumi di inchiostro si sprecheranno ora, ma di uno spettacolo così riuscito, di una fusione totale capace di dimostrare quanto la nostra lingua possa essere rock (in passato i Sud Sound System hanno saputo dimostrare come il reggae possa essere anche salentino) ci deve rendere finalmente orgogliosi di ciò che questa edizione della Notte della Taranta ha rappresentato.
Non vogliamo qui intraprendere discorsi tecnici di genere che non ci competono,  ma quello che ci ha colpito, o meglio quello che mi ha colpito più di tutti dei musicisti chiamati da Manzanera, è stata di sicuro Anna Phoebe, violinista dei Trans-Siberian Orchestra, grandissima artista e musicista strabiliante che ha saputo impreziosire di un virtuoso tecnicismo una orchestrazione che Manzanera ha studiato nei minimi particolari.
Grande, davvero grande questa artista della quale si sa ben poco; semplice, cordiale, tranquilla, umile anche in conferenza stampa (così è apparsa a noi). E non poteva essere diversamente per una musicista che ha lavorato in album che hanno fatto la storia del rock, anzi del progfolkrock, con i Jethro Tull quali Aqualung, Tick as a Brick e The Jethro Tull Christmas Album. Grande davvero grande questa artista. Non dimenticatela.