E’ opinione generalizzata, ma
confortata dalla presenza di duecentomila persone, che Melpignano è
ormai la Woodstock popolare del Salento, una Melpignano ed un Salento
confortati quest’anno dalla presenza di un rock che non può essere
considerato solo con il Liga nazionale.
La presenza di un maestro
concertatore come Phil Manzanera, è stata senza dubbio la garanzia di
un risultato che va ben al di là di ogni pura immaginazione.
Sappiamo bene quante parole e fiumi di
inchiostro si sprecheranno ora, ma di uno spettacolo così riuscito, di
una fusione totale capace di dimostrare quanto la nostra lingua possa
essere rock (in passato i Sud Sound System hanno saputo dimostrare come
il reggae possa essere anche salentino) ci deve rendere finalmente
orgogliosi di ciò che questa edizione della Notte della Taranta ha
rappresentato.
Non vogliamo qui intraprendere
discorsi tecnici di genere che non ci competono, ma quello che ci ha
colpito, o meglio quello che mi ha colpito più di tutti dei musicisti
chiamati da Manzanera, è stata di sicuro Anna
Phoebe, violinista dei Trans-Siberian Orchestra, grandissima
artista e musicista strabiliante che ha saputo impreziosire di un
virtuoso tecnicismo una orchestrazione che Manzanera ha studiato nei
minimi particolari.
Grande, davvero grande questa artista
della quale si sa ben poco; semplice, cordiale, tranquilla, umile anche
in conferenza stampa (così è apparsa a noi). E non poteva essere
diversamente per una musicista che ha lavorato in album che hanno fatto
la storia del rock, anzi del progfolkrock, con i Jethro Tull quali
Aqualung, Tick as a Brick e The Jethro Tull Christmas Album. Grande
davvero grande questa artista. Non dimenticatela.